SUNTO
Concetti base
MODELLI DI COMUNICAZIONE
NELL'INSEGNAMENTO
L'attività didattica, spesso
resa complessa dalla difficoltà di
comunicazione e di valutazione, è divenuta
oggetto di studio per coloro che applicano
nel campo educativo i principi della teoria
dell'informazione e della scienza della
comunicazione.
In campo educativo, la
comunicazione viene intesa come un insieme
di rapporti i cui elementi sono: il contesto
ambientale e sociale, il contenuto del
messaggio, il metodo, il codice di
trasmissione e la capacità di
decodificazione.
Nel rapporto educativo,
mentre il messaggio deve essere adeguato a
trasmettere conoscenze e abilità, il
comportamento dell'insegnante deve esprimere
sentimenti e concetti con autenticità. È
necessario pertanto che l'insegnante
possegga tecniche e metodi di analisi della
comunicazione e che il suo modo di
interagire sia coerente con la sua
personalità. Il codice di comunicazione
utilizzato, a sua volta, condiziona sia i
rapporti sociali che le forme di pensiero.
Poiché l'obiettivo principale
del rapporto educativo è la promozione di
una comunicazione totale e di una
espressione globale della personalità di
ogni alunno, è necessario utilizzare
molteplici forme di comunicazione
caratterizzate da vari codici.
L'espressione mimico-gestuale
serve a trasmettere sensazioni ed esigenze
fisiche attraverso i movimenti del corpo,
del viso e delle mani. Questi movimenti
possono essere spontanei oppure finalizzati
alla comunicazione di messaggi
significativi. La strutturazione di questi
movimenti finalizzati consente di
realizzare un codice mimico-gestuale,
connotato da una propria grammatica e
sintassi.
L'uso del codice
mimico-gestuale è basilare per lo sviluppo
di capacità di comunicazione, di astrazione
mentale e di rappresentazione della realtà.
La rappresentazione
grafico-pittorico-plastica e il
linguaggio delle immagini permettono lo
sviluppo delle capacità di creatività e di
rappresentazione estetica, psicologica e
artistica, mediante l'uso di forme, di
colori e delle dimensioni spaziali.
L'acquisizione e lo sviluppo del linguaggio
delle immagini permettono lo sviluppo e
l'estensione: delle capacità visive, delle
capacità di memorizzazione e di
concettualizzazione, di comunicazione e di
espressione. Il disegno è un mezzo
fondamentale per "leggere" e "scrivere" la
realtà; nell'attuazione delle capacità
grafico-pittoriche si sviluppano la
rappresentazione soggettiva, la descrizione
e progettazione della realtà. E'
fondamentale, inoltre, sviluppare le
attività di manipolazione plastica in
maniera da realizzare espressioni artistiche
e artigianali.
Il linguaggio verbale
è lo strumento principale di comunicazione
nei processi educativi, fondamentale per
sviluppare processi mentali per la
costruzione di concetti e di interpretazioni
intellettive. L'astrazione e la
generalizzazione concettuale sono le
principali caratteristiche della
comunicazione verbale.
Fino ad oggi, la spiegazione
verbale è stata il metodo più usato nella
comunicazione didattica, anche se ha
favorito un atteggiamento passivo ed un
apprendimento di tipo mnemonico. Recenti
sperimentazioni didattiche hanno introdotto
il metodo della scoperta e quello
dell'animazione come integrazione della
spiegazione scolastica. Infatti, per lo
sviluppo delle capacità degli alunni è
importante sia l'apprendimento di
conoscenze scolastiche sia l'acquisizione di
metodi e di strategie educative durante il
processo didattico.
Il linguaggio verbale è
determinato dall'abilità del “saper
parlare” (caratterizzato dagli aspetti
fonetico, morfologico, semantico e
sintattico) e del "saper ascoltare"
(caratterizzato dal riconoscimento del
significato, dall'attuazione di relazioni e
di previsioni logiche, dall'organizzazione
semantica, grammaticale e sintattica, dalla
comprensione mentale-linguistica).
Il linguaggio scritto
è un codice di comunicazione che consente di
descrivere e di classificare conoscenze,
superando la fisicità spaziale e temporale
degli avvenimenti.
Il linguaggio scritto è
caratterizzato dall'abilità del "saper
leggere" e del "saper scrivere";
l'insegnamento della lettura e della
scrittura è caratterizzato dall'attuazione
del metodo globale, sillabico o analitico,
invece per l'acquisizione delle regole
grammaticali e sintattiche occorre
utilizzare il metodo pragmatico, funzionale
e strutturale. Per l'acquisizione del
linguaggio verbale è fondamentale per il
bambino comunicare con gli adulti e
discutere con i coetanei, mentre
l'apprendimento del leggere e dello
scrivere è determinato da diversi metodi
didattici coadiuvati dall'uso di libri
scolastici e, meglio ancora, di biblioteche
di classe.
Numerosi sussidi
didattici, strumenti audiovisivi. computer e
macchine per insegnare, realizzati
grazie allo sviluppo socio-tecnologico,
vengono utilizzati nel campo scolastico
permettendo l'attuazione di un nuovo
progetto psicopedagogico. Lo sviluppo
dell'informatica e delle tecnologie
dell'educazione consente un diverso modo di
comunicare e di strutturare i processi
didattici. Tali strumenti infatti devono
essere programmati in rapporto ad obiettivi
precisi in modo che l'apprendimento si
sviluppi in base: alle strutture
logico-conoscitive dell'argomento trattato,
alle caratteristiche psicologiche e di
capacità degli alunni, ai ritmi di
apprendimento e agli interessi di ogni
alunno, alle capacità di autonomia e di
autocontrollo nel processo didattico e di
autovalutazione dei risultati.
Usando i sussidi didattici e
le tecnologie dell'educazione si modificano
radicalmente i compiti dell’insegnante e le
sue funzioni educative.
La comunicazione verbale nel
processo educativo viene realizzata mediante
colloqui strutturati, l'analisi delle
domande e delle risposte, l'interazione
verbale. I sistemi educativi e gli
interventi dell’insegnante sono stati
analizzati mediante l'osservazione di una
serie di categorie di funzioni che si
sviluppano nel processo didattico.
Secondo il modello di
Flanders, il comportamento verbale del
docente rappresenta un'immagine fedele dei
processi d'insegnamento. Il "sistema di
analisi delle interazioni" (SAI) di Flanders
è caratterizzato dalla classificazione
dell'influenza indiretta (comportamento
democratico) e diretta (comportamento
autoritario) delle espressioni verbali del
docente, delle espressioni verbali degli
alunni e dagli stati di silenzio, di rumore
e di confusione.
Secondo il modello di
Amidon-Hunter i momenti fondamentali del
processo d'insegnamento sono: sviluppare
gli interessi, programmare l'attività
scolastica, insegnare conoscenze, stimolare
relazioni psico-sociali ed
effettuare valutazioni didattiche.
Questi processi d’insegnamento possono
essere analizzati mediante il "sistema di
categorie di interazione verbale" (SCI\/),
caratterizzato dalla classificazione degli
interventi introduttivi dell'insegnante,
dalle risposte verbali dell'insegnante,
dalle risposte verbali degli alunni agli
interventi del docente, dagli interventi
introduttivi degli alunni.
Secondo il modello di Franta,
i processi d'insegnamento sono classificati
mediante tre dimensioni educative
(la capacità di controllo, la
capacità emozionale e la capacità di
congruenza), che consentono di
sviluppare i processi psicologici di stima e
di autoesplorazione degli alunni. Le forme
di "interazione verbale" tra l'insegnante e
gli alunni, considerate nel modello di
Franta, sono: la moralizzazione, la
dogmatizzazione, la diagnosi,
l'interpretazione, la generalizzazione,
l'identificazione, il dare soluzioni (pushing).
Con il "Prove code for the
analysis of teaching" di Hughes si può
rilevare la qualità dell'istruzione
dell'insegnante attraverso l'analisi delle
seguenti funzioni educative: funzioni
di controllo, di imposizione, di
facilitazione, di svolgimento del contenuto,
di risposte personali, di risposte affettive
positive e negative.
De Landsheere, rielaborando
le funzioni educative di Hughes, ha
costruito un sistema di analisi del
comportamento verbale dell'insegnante che
consente di identificare la direzione e il
ruolo del docente nei processi
educativo-didattici.
Il modello di Lewis, Newell e
Withall consente di analizzare la
comunicazione scolastica mediante
l'osservazione delle categorie: chiede
informazioni, chiede o accetta direttive,
chiede opinioni o analisi, ascolta, dà
informazioni, dà suggerimenti, dà direttive,
dà opinioni, dà analisi, mostra sentimenti
positivi, inibisce la comunicazione, mostra
sentimenti negativi, nessuna comunicazione.
Secondo il modello di Bellack
l'insegnamento è un gioco comunicativo, in
cui è importante scoprire le regole
e i ruoli di chi insegna e di chi impara. Le
categorie utilizzate da Bellack per
analizzare il gioco comunicativo sono: le
azioni verbali (caratterizzate dalle
funzioni di strutturazione, sollecitazione,
di risposta e di reazione), i cicli
didattici (caratterizzati dal processo
introduttivo e dal processo conclusivo) e
il senso delle azioni verbali
(caratterizzati dal senso sostantivo, dal
senso sostantivologico, dal senso
istruttivo, dal senso istruttivo-logico).
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